Fin dall’inizio della sua storia Verona ha visto sorgere numerosi edifici di culto tra cui monasteri, abbazie, basiliche e chiese. Le chiese di Verona sono la testimonianza storica delle varie epoche culturali rappresentate dalle proprie architetture di ogni edificio. All’intento vi sono le opere d’arte di famosi pittori italiani di ogni tempo; visitare le chiese di Verona è un itinerario turistico da non perdere sicuramente.
Oggi parliamo solamente delle principali chiese di Verona che noi abbiamo scelto, ma non dovete dimenticarvi che a Verona c’è ne sono tante altre e ciascuna ha il suo fascino.
Prima di iniziare il nostro viaggio alcune informazione utili, poiché questi monumenti sono ad adesso gratuito per i residenti, ed inseriti nel circuito VeronaCard, ma è anche possibile acquistare il biglietto in loco.
La Basilica di San Zeno, una delle più belle sul territorio Veronese, terminata di costruire nel 1398 dopo numerosi vicissitudini rappresenta a pieno lo stile romanico. La facciata rappresenta le numerose epoche del passato ed alcuni racconti religiosi. Al suo interno, tra le numerose opere presenti nella basilica, c’è anche la statua del padrone della città “San Zeno che ride”, uno dei simboli di Verona. Ogni anno 21 maggio Verona festeggia il giorno del suo santo patrono.
Il principale edificio di culto della città presenta un complesso architettonico che è stato costruito nel XII secolo al posto delle due chiese che sorgevano precedentemente, le cui testimonianze si possono ammirare oggigiorno visitando il Duomo stesso. Gli interni sono affrescati da molteplici opere d’arte, tra cui la più famosa è “Assunzione della Vergine” di Tiziano (1535). La magnifica navata centrale è stata realizzata dal famoso architetto veronese Michele Sanmicheli.
La chiesa più grande di Verona è una delle più belle di città, la sua costruzione è iniziata nel XIII secolo ed è terminata solamente nel XVI secolo e rappresenta a pieno lo stile gotico italiano. Sant’Anastasia è ricca di opere d’arte tra cui un affresco del Pisanello “San Giorgio e la Principessa”.