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10/03/2016

Santa Marta: da Provianda a Polo Universitario

 
 
 
2,5 km di scaffalature accessibili al pubblico, 3,5 km di scansie per l’archiviazione, 200.000 documenti bibliografici conservati, 320 posti a sedere, 32 postazioni per la consultazione delle risorse digitali: questi i numeri della nuova biblioteca SMEC (Santa Marta Economia) che ha trovato la sua perfetta collocazione nella Provianda Santa Marta, parte del monumentale complesso dell’ex-caserma Passalacqua.
La Provianda, edificata tra il 1863 e il ’65 al fine di garantire l’approvvigionamento del corpo d’armata austriaco, si estende su una superficie di 25.000 mq disposti su 5 piani, uno dei quali interrato. 
La biblioteca, situata nell’esteso sottotetto, racchiude in un'unica sede il patrimonio librario delle ex biblioteche di Diritto dell’economia, Scienze economiche, Economia aziendale, Storia economica, Statistica, Economia e Politica agraria, e grazie ad innovativi sistemi per la gestione dei prestiti e il monitoraggio dell’open library, amplia notevolmente l’offerta dei servizi a disposizione di studenti e cittadini.
Assieme alla biblioteca, Santa Marta ospita inoltre sei laboratori, numerose aule per la didattica, sale riunione, segreterie ed uffici, arricchendo così di nuovi spazi l’Ateneo di Verona.
 
 
 
 
La realizzazione dei lavori di recupero del complesso sono stati affidati a ISP – IUAV Studi & Progetti, struttura tecnica dell’ateneo veneziano, sotto la guida dell’architetto Massimo Carmassi, docente appunto allo IUAV di Venezia.
Sebbene il restauro, che è valso a Massimo Carmassi e allo IUAV l’ambita Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana della Triennale di Milano, possa considerarsi un’opera collettiva, l’impronta dell’architetto toscano rimane evidente, tanto nelle scelte fondamentali del progetto, quanto nel linguaggio e nel repertorio materico-formale.
Filosofia che ha guidato il progetto di recupero è stata il rispetto per l’identità storica dell’edificio. Con una copertura in acciaio e vetro che garantisce un’adeguata illuminazione delle sale ed una serie di frontiere interne, sempre in vetro, atte alla suddivisione dei locali, la Provianda viene, infatti, convertita in polo universitario, rispettando però fedelmente tanto le sue spazialità rigorose quanto l’impianto generale dell’intero complesso.
Vengono inoltre filologicamente riportate alla luce la sua storia e la sua antica funzione, attestata dalla conservazione di alcuni elementi materici quali intonaci, residui dei forni e delle canne fumarie.
 
 
 
 
Con un totale di 37 milioni di euro spesi dall’Università di Verona, l’Ateneo e la Città tornano a godere di un bene, la Provianda Santa Marta, che, da spazio destinato al nutrimento del corpo, ha saputo trasformarsi in luogo dedicato al nutrimento della mente. 
 
 
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